
Anemia e spossatezza, sintomi spesso sottovalutati - (ricominciodailibri.it)
Si tratta di sintomi spesso molto sottovalutati ma che potrebbero celare problemi di salute molto gravi. Affidatevi subito ai medici
L’età avanzata rappresenta uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo di questa malattia, con una prevalenza più alta nella fascia tra i 60 e i 70 anni. Altri fattori predisponenti includono alcune sindromi genetiche, come la neurofibromatosi di tipo 1, che aumenta il rischio di sviluppare il male.
Nelle prime fasi, questi problemi possono essere asintomatici, e molti casi vengono scoperti casualmente durante esami per altre problematiche. Quando il male avanza, i sintomi possono includere sanguinamento (sia visibile che occulto, con possibile anemia), dolore addominale, nausea, vomito, senso di sazietà precoce e perdita di peso. La diagnosi avviene principalmente attraverso tecniche di imaging, come tomografia computerizzata (TC), risonanza magnetica (RM), e PET. Una biopsia è necessaria per confermare la diagnosi e per determinare le caratteristiche molecolari, utili per orientare il trattamento.
Sintomi che potrebbero indicare una grave malattia
I tumori stromali gastrointestinali (GIST) sono una forma rara di neoplasia che può svilupparsi in qualsiasi parte del tratto gastrointestinale, dall’esofago al retto. Si tratta di tumori che originano dalle cellule staminali mesenchimali, le quali possono avere un’origine comune con le cellule interstiziali di Cajal, responsabili della motilità intestinale. Questi tumori, appartenenti ai sarcomi dei tessuti molli, presentano una grande eterogeneità in termini di localizzazione, aggressività e alterazioni genetiche, il che rende la loro gestione particolarmente complessa.

I GIST sono considerati tumori rari, con una stima di circa 1,5 casi ogni 100.000 persone in Italia, ovvero circa 900 nuove diagnosi annuali. La malattia tende a colpire più frequentemente gli uomini rispetto alle donne, con un’incidenza che aumenta dopo i 60 anni. Tuttavia, in rari casi, anche bambini, adolescenti e giovani adulti possono essere interessati da questa condizione, spesso in associazione con sindromi genetiche.
I GIST fanno parte dei sarcomi dei tessuti molli, che includono tumori che originano da tessuti come muscoli, legamenti e vasi sanguigni. Anche se tutti i GIST sono classificati come tumori maligni, la loro aggressività può variare. In alcuni casi, i tumori sono indolenti e non richiedono trattamenti urgenti, mentre in altri casi sono altamente aggressivi. La percentuale di sopravvivenza a lungo termine varia significativamente: nei tumori meno aggressivi, la sopravvivenza può superare il 90%, mentre nei tumori più aggressivi è intorno al 50%.
In circa il 50% dei casi, i GIST si sviluppano nello stomaco, ma possono anche colpire altre aree, come l’intestino tenue (25%), il retto (circa il 5%) e l’esofago (meno del 5%). Le alterazioni genetiche dei GIST sono variabili, ma la maggior parte presenta una mutazione nel gene c-KIT, che è coinvolto nella crescita e proliferazione delle cellule tumorali.
Il trattamento dei GIST dipende dalle caratteristiche del tumore e dallo stadio della malattia. La chirurgia è il trattamento principale per i GIST localizzati, e in molti casi consente una cura definitiva. Tuttavia, la chemioterapia convenzionale non è efficace, e viene utilizzata solo in casi particolari. Se il tumore è metastatico o non può essere rimosso chirurgicamente, si ricorre ai farmaci a bersaglio molecolare, come l’imatinib, che blocca le proteine KIT e PDGFR-α, fondamentali per la crescita del tumore. L’imatinib è molto efficace e può essere utilizzato anche nel trattamento adiuvante post-operatorio o nel caso di recidive. Altri farmaci, come sunitinib e regorafenib, sono utilizzati nei pazienti resistenti all’imatinib.