
Crepet: “L'umiltà nei bambini è chiave per adulti gentili e ascoltatori”
Nell’attuale contesto sociale e culturale, l’educazione delle nuove generazioni appare come una sfida complessa e urgente. Paolo Crepet, noto psichiatra e sociologo italiano, sottolinea l’importanza di valori quali riconoscenza, umiltà e cortesia nell’educazione dei bambini, evidenziando come queste qualità siano fondamentali per formare adulti gentili, altruisti e capaci di un dialogo pacato e rispettoso.
L’importanza dell’umiltà e della cortesia nell’educazione
Secondo Crepet, oggi più che mai è necessario recuperare un linguaggio e un atteggiamento che valorizzino l’umiltà, intesa come l’arte dell’attesa e della pazienza nel ricevere una parola, un incoraggiamento o una critica. Senza questa virtù, si rischia di crescere con un “cervello cavernoso”, dominato dall’ego smisurato, privo di quella capacità di ascolto e riflessione che permette un confronto rispettoso e costruttivo.
Nel suo intervento, Crepet evidenzia come il linguaggio contemporaneo, soprattutto quello veicolato dai social network e da molte trasmissioni televisive, sia dominato da toni esasperati e teatrali che rendono superflua ogni discussione pacata o gentile. In questo scenario, la parola umiltà è diventata quasi desueta o addirittura cacofonica. Chi possiede competenze approfondite o un’opinione fondata viene spesso penalizzato a favore di chi si presenta come un tuttologo, innescando quella che Crepet definisce “incontinenza comunicativa”.
Questa incontinenza si traduce in una tendenza a esprimere opinioni senza freni inibitori, basate non su esperienza o competenza, ma su superbia e arroganza, con il rischio di trasformare ogni discussione in un confronto acceso e poco rispettoso.
Le conseguenze sociali della perdita di umiltà e cortesia
Il sociologo spiega come questa deriva educativa abbia conseguenze profonde sul tessuto sociale, portando a un’educazione all’egoismo e all’arroganza, che mina la possibilità di instaurare rapporti umani autentici e sinceri. La mancanza di cortesia e di riconoscenza contribuisce a un clima di ostilità e incomunicabilità, impoverendo le relazioni e alimentando la diffidenza reciproca.
Crepet sottolinea che educare i bambini alla cortesia è un vero e proprio antidoto a questo fenomeno. La cortesia, intesa come rispetto per l’altro e disponibilità all’ascolto, è fondamentale per contrastare l’egoismo sociale e per costruire una società più equilibrata e inclusiva.
Per questo motivo, la funzione educativa di genitori e insegnanti assume un ruolo cruciale. Un bambino educato alla riconoscenza, all’umiltà e alla cortesia sarà un adulto capace di ascoltare, di esprimere il proprio pensiero senza arroganza e di vivere relazioni di qualità, contribuendo a una società più collaborativa e meno conflittuale.
Educazione e valutazione: un approccio formativo e consapevole
Il valore dell’educazione all’ascolto e all’umiltà si collega strettamente alla necessità di adottare una valutazione educativa che vada oltre la semplice misurazione delle conoscenze. La valutazione nelle scuole e negli ambienti educativi deve essere un processo formativo, volto a sostenere lo sviluppo cognitivo, emotivo e sociale degli studenti.
Secondo le più recenti ricerche pedagogiche, la valutazione non è solo un giudizio quantitativo ma un’attività complessa che considera il contesto, le finalità e le modalità di apprendimento. Essa deve accompagnare l’intero percorso educativo, fornendo feedback che aiutino a correggere e migliorare, senza trasformarsi in uno strumento punitivo o esclusivamente selettivo.
Un approccio valutativo consapevole e rispettoso si basa su criteri chiari e condivisi, e punta a valorizzare non solo la competenza ma anche le qualità personali come la capacità di ascolto, la pazienza e la gentilezza. In questo senso, l’educazione all’umiltà e alla cortesia diventa parte integrante del processo formativo, contribuendo a formare cittadini responsabili e sensibili.
Il ruolo di Paolo Crepet nella riflessione educativa contemporanea
Paolo Crepet, nato a Torino nel 1951, è una figura di rilievo nel panorama italiano grazie al suo contributo come psichiatra, sociologo e opinionista. Con numerose pubblicazioni all’attivo, Crepet si è spesso occupato dei temi legati all’educazione, alle dinamiche familiari e sociali, promuovendo una cultura del dialogo e del rispetto reciproco.
Negli ultimi anni, la sua analisi ha messo in luce le difficoltà che la società moderna incontra nel trasmettere valori fondamentali quali l’umiltà e la cortesia, mettendo in guardia contro l’egemonia di una comunicazione aggressiva e superficiale che rischia di impoverire il tessuto sociale.
La sua proposta è chiara: investire nella formazione di bambini riconoscenti, umili e cortesi significa costruire un futuro migliore, in cui la gentilezza diventi un faro capace di illuminare il cammino delle nuove generazioni verso una società più giusta e solidale.