Economia

Bonifico, per “regalare” tanti soldi a un familiare o un amico ti servirà un notaio: altrimenti rischierai grosso

Regalare soldi, sentenza Regalare soldi tramite bonifico: la sentenza - (ricominciodailibri.it)

Una sentenza chiarisce che i trasferimenti di denaro rilevanti senza atto notarile possono essere annullati e obbligare alla restituzione

Il Tribunale di Livorno ha recentemente emesso una sentenza destinata a cambiare la percezione comune riguardo ai trasferimenti di denaro tramite bonifico bancario considerati come donazioni informali. La sentenza n. 504 del 9 giugno 2025 sottolinea come, in assenza della corretta forma legale, questi atti di generosità possano essere dichiarati nulli con conseguente obbligo di restituzione delle somme trasferite.

Molti cittadini eseguono bonifici per aiutare familiari o amici, convinti che tale modalità rappresenti un semplice trasferimento di denaro senza implicazioni legali particolari. Tuttavia, la recente pronuncia del Tribunale di Livorno chiarisce che il bonifico può configurarsi come una donazione diretta, soggetta alle norme più rigorose previste dall’articolo 782 del Codice Civile.

Come tutelarsi nel trasferimento di denaro a titolo gratuito

Nel caso in esame, il donante aveva un conto corrente con un saldo negativo superiore a 10.000 euro, e il bonifico effettuato rappresentava circa un terzo del suo debito complessivo, quindi un importo non trascurabile. La Corte ha stabilito che l’entità del trasferimento va valutata in relazione alla situazione economica complessiva del donante, includendo redditi, patrimonio, debiti e movimenti bancari, e non in base a una cifra fissa definita a priori.

Sentenza tribunale Livorno

Cosa dice la sentenza del Tribunale di Livorno – (ricominciodailibri.it)

Se la donazione supera il valore “modico” e non viene formalizzata con un atto pubblico davanti a un notaio e due testimoni, essa può essere dichiarata nulla. Nel caso in questione la somma è stata restituita come indebito oggettivo, con importanti ripercussioni non solo tra donante e beneficiario, ma anche nel contesto di eventuali contenziosi ereditari. Gli altri eredi, infatti, possono chiedere che tali somme rientrino nell’asse ereditario qualora dimostrino la nullità della donazione.

Fino a pochi anni fa, era comune considerare un bonifico come una donazione indiretta, esente dall’obbligo di forma notarile. Tuttavia, la svolta giurisprudenziale è arrivata con la sentenza n. 18725 del 2017 delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, che ha chiarito che il bonifico è da qualificarsi come una donazione diretta ad esecuzione indiretta.

Ciò significa che la volontà del donante è trasferire un patrimonio al beneficiario (donazione diretta), ma l’operazione avviene tramite un intermediario, ovvero la banca (da qui la definizione di esecuzione indiretta). Questa qualificazione ha notevoli conseguenze pratiche: in presenza di donazioni non di modico valore, scatta l’obbligo della forma solenne di atto pubblico per evitare la nullità.

Restano invece escluse dall’obbligo notarile alcune situazioni tipiche di donazione indiretta, come il pagamento diretto da parte del genitore al venditore di un immobile per conto del figlio, o un bonifico effettuato con causale che indica chiaramente il pagamento di un bene o servizio specifico (ad esempio, l’acquisto di una macchina o il saldo di un immobile). In questi casi, infatti, l’oggetto della liberalità è il bene e non il denaro libero, pertanto non serve il notaio.

Se l’importo è invece significativo e può incidere in modo apprezzabile sul patrimonio, esistono diverse misure per evitare controversie e obblighi di restituzione:

  • Stipulare un atto pubblico davanti a un notaio con la presenza di due testimoni. Questa procedura, seppur più onerosa, garantisce la validità della donazione e la sua opponibilità a terzi.
  • Effettuare una donazione indiretta reale, ad esempio pagando direttamente il venditore di un bene o eseguendo un bonifico con causale precisa che giustifichi il pagamento di una spesa specifica, evitando così che il trasferimento venga considerato una donazione libera di denaro.
  • Redigere un contratto di prestito scritto, con termini di rimborso chiari, per evitare che l’atto venga qualificato come donazione.

Change privacy settings
×