
Francesca Fialdini e la sua vita privata ( Fonte IG @francifialdini ) - ricominciodailibri.it
Tra Rai, carriera in crescita e vita privata schermata, la storia della conduttrice di Da noi… a ruota libera e del compagno che, gia da anni, le sta accanto.
Francesca Fialdini è uno dei volti più riconoscibili della televisione pubblica. Conduce “Da noi… a ruota libera” su Rai 1, un format costruito sull’ascolto e sul racconto, che ha consolidato il suo profilo professionale. La conduttrice ha sempre difeso la sfera personale, scelta chiara: poche parole, nessuna esposizione superflua. Eppure, nel tempo, sono emersi elementi verificabili su una relazione stabile con Milo Brunetti, odontoiatra originario di Lecco. Il quadro, per quanto parziale, descrive un rapporto lontano dai palchi, fondato su rispetto dei tempi e discrezione. Chi segue la sua carriera lo sa: il lavoro resta davanti, la vita privata dietro una tenda chiusa, senza clamore, senza strappi.
Chi è Milo Brunetti e cosa sappiamo del rapporto
Milo Brunetti svolge la professione di odontoiatra ed è legato alla città di Lecco. Non appartiene al mondo dello spettacolo, non cerca visibilità, non compare in eventi o red carpet accanto alla conduttrice. Questo dato ricorre in ogni ricostruzione pubblica: il perimetro del rapporto con Francesca Fialdini resta volontariamente ristretto. Nel 2017 la conduttrice ha confermato in un’intervista di essere legata a un uomo “da quattro anni”. Il riferimento temporale consente almeno una cornice: una relazione già rodata, avviata da tempo, mantenuta con passo sobrio. In quelle righe, la Fialdini parlava di serenità, di qualcuno capace di rispettare i suoi ritmi, di accettare dubbi e pause naturali. Un profilo che si sovrappone alle informazioni su Brunetti: professione sanitaria, radici lombarde, distanza dalle telecamere.

Il contesto pubblico intorno alla conduttrice resta la Rai e, più in generale, l’attività in televisione. Qui si colloca il “dove” ricorrente della sua vita professionale—Roma per la produzione, studi, ospiti—mentre la dimensione privata mantiene coordinate meno nitide. Il “quando” più preciso resta quel 2017 già citato; poi, brevi cenni successivi, senza dettagli nuovi o plateali cambi di rotta. Il “perché” della riservatezza è esplicito: proteggere un equilibrio personale, evitare pressioni, non trasformare in contenuto ciò che non è spettacolo. Chi, cosa, dove, quando, perché: la mappa è essenziale ma sufficiente a comprendere la natura del legame. Fialdini e Brunetti tengono la relazione fuori dal circuito delle cronache rosa, scelta non a caso coerente con la cifra della conduttrice, più interessata al racconto degli altri che all’esibizione del proprio quotidiano.
Le parole di Francesca Fialdini e i progetti di vita
La conduttrice ha lasciato nel tempo poche frasi, pesate. In una risposta riportata dal settimanale Oggi, Francesca Fialdini ha paragonato i “fidanzati” alla luna: a volte presenti, a volte assenti. Una metafora puntuale, utile a indicare che ogni storia conosce fasi e cicli. C’è poi un capitolo che la giornalista ha toccato più volte: la maternità e l’idea di affido. Non ha mai trasformato il tema in slogan; ha spiegato che l’affido richiede condivisione piena, due persone che scelgono insieme tempi e responsabilità. Qui si colloca il “perché” di certe cautele: una decisione così incide sul ritmo del lavoro, sulle priorità, sull’organizzazione familiare. Il quadro attuale non viene aggiornato con frequenza: nessuna smentita clamorosa, nessun annuncio, solo la stessa linea, sobria.
Il percorso professionale procede. Da noi… a ruota libera resta il perno del palinsesto domenicale, con ospiti, storie, momenti di cronaca leggera. La vita privata resta fuori fuoco, come spesso accade a chi sceglie di comunicare solo l’essenziale. Milo Brunetti, per parte sua, continua la sua attività di odontoiatra; la sua identità pubblica si limita ai riferimenti di base, Lecco come origine, sanità come settore. Il resto non compare, non viene alimentato. Chi si aspettava foto, post, dichiarazioni, trova un muro educato: la protezione di un confine. E qui, forse, sta la chiave: separare palco e casa, tenere sul tavolo solo dati certi, lasciare il non necessario dietro una porta chiusa. È una scelta antica e, allo stesso tempo, molto attuale. Funziona perché riduce il rumore e conserva ciò che conta davvero. Poi, quando servirà, parleranno i fatti.