
In pensione prima dei 65 anni - (ricominciodailibri.it)
Non è impossibile andare in pensione prima di aver compiuto 65 anni. Ecco cosa dice la legge per alcune categorie
Un elemento che cambia le regole nel 2025 è la possibilità di includere nel calcolo della pensione anche la rendita da previdenza integrativa, purché si abbia accumulato almeno 25 anni di contributi.
Un particolare per chi ha versato contributi significativi nel corso della propria carriera. Sebbene l’uscita anticipata non sia più così agevole come in passato, i benefici per determinate categorie rappresentano ancora un’importante opportunità.
In pensione prima dei 65 anni: chi può farlo?
Il sistema pensionistico italiano presenta diverse specificità che riguardano le donne, soprattutto per quanto riguarda la possibilità di un’uscita anticipata dal mondo del lavoro. Questo vantaggio, che in passato era più ampio, è stato ridotto negli ultimi anni, ma esistono ancora agevolazioni legate al numero di figli e ai contributi versati. Scopriamo quali sono i requisiti attuali per le donne che desiderano pensionarsi prima del consueto termine.

Una delle possibilità più note riguarda l’uscita anticipata con il sistema contributivo, che consente alle donne di andare in pensione prima dell’età prevista per la pensione di vecchiaia. Sebbene il panorama sia cambiato rispetto al passato, grazie alle modifiche introdotte con la legge Fornero (che ha equiparato l’età pensionabile per uomini e donne), oggi le donne che hanno avuto figli possono godere di vantaggi concreti, in particolar modo se hanno un’anzianità contributiva significativa.
Per chi ha avuto figli, l’uscita anticipata dalla vita lavorativa diventa una realtà concreta, con una formula che consente di andare in pensione a 64 anni e 8 mesi. Tuttavia, per ottenere questo vantaggio, la lavoratrice deve avere almeno 20 anni di contributi validi. La pensione minima che viene calcolata dall’INPS deve essere pari o superiore all’assegno sociale, altrimenti non sarà possibile accedere a questa possibilità.
La possibilità di un’uscita anticipata cambia a seconda del numero di figli. In particolare: con 4 figli o più: la pensione di vecchiaia è possibile a 64 anni e 8 mesi, con almeno 20 anni di contributi (oppure 25 se si considera la previdenza complementare); con 3 figli: la pensione può essere ottenuta a 66 anni; con 2 figli: l’età di pensionamento è fissata a 66 anni e 4 mesi; con 1 solo figlio: l’uscita anticipata è possibile a 66 anni e 8 mesi.
Anche in caso di pensione anticipata, le donne possono godere di un anticipo. Se una lavoratrice ha versato 20 anni di contributi, può pensionarsi a 64 anni, con la possibilità di ridurre ulteriormente il termine se ha avuto figli. Inoltre, per le donne con una carriera contributiva significativa, sono previste ulteriori agevolazioni. Le pensioni anticipate contributive consentono di andare in pensione a partire dai 64 anni, con possibilità di ridurre questo limite di 16 mesi in caso di figli.
Le donne che decidono di usufruire della pensione anticipata contributiva devono avere un’assegno che non sia inferiore a tre volte l’assegno sociale. Tuttavia, se la lavoratrice ha uno o più figli, la soglia di riferimento può scendere, arrivando a 2,8 volte l’assegno sociale per chi ha un figlio, e a 2,6 volte per chi ha più figli.