
Pensioni, occasione d’oro per i dipendenti statali: il condono contributivo fa salire l’assegno alle stelle -ricominciodailibri.it
Il condono contributivo rappresenta una vera e propria opportunità d’oro per migliaia di dipendenti statali e pensionati pubblici.
Offre la possibilità di rivedere e correggere errori o omissioni nei versamenti contributivi che hanno inciso negativamente sull’importo degli assegni pensionistici. Dopo un’intera vita lavorativa passata tra sacrifici e versamenti, molti beneficiari scoprono infatti che la loro pensione potrebbe essere più bassa del dovuto a causa di dati incompleti o calcoli errati effettuati dall’INPS.
Il condono contributivo è una misura introdotta per sanare situazioni di irregolarità contributiva riferite ai periodi precedenti al 2005, che consente alle Pubbliche Amministrazioni di aggiornare automaticamente i dati senza dover effettuare nuovi versamenti. Secondo la circolare INPS n. 118 del 12 agosto 2025, pubblicata in attuazione dell’articolo 1, commi 131-133 della legge di bilancio 2024, “per i periodi di paga fino al 31 dicembre 2004, le amministrazioni che hanno inviato le denunce mensili sono considerate automaticamente in regola con gli obblighi contributivi, anche in assenza della documentazione del versamento effettivo.”
Il condono contributivo: cos’è e come funziona
Questo aggiornamento consente all’INPS di ricalcolare gli assegni pensionistici, correggendo eventuali difformità e riconoscendo, in molti casi, arretrati e aumenti significativi senza alcun onere aggiuntivo per il pensionato. La misura si configura quindi come una forma di sanatoria, che non richiede ulteriori pagamenti ma soltanto una verifica accurata della propria posizione contributiva. La misura interessa principalmente due categorie di pensionati statali.

- Pensionati da meno di tre anni: chi è andato in pensione recentemente può beneficiare pienamente del condono, con la possibilità di un ricalcolo dell’assegno mensile comprensivo di arretrati. Questo significa un aumento immediato e retroattivo dell’importo pensionistico, in molti casi anche consistente.
- Pensionati da più di tre anni: per chi ha superato questo limite temporale, l’INPS può aggiornare i dati contributivi ma non modificare l’importo mensile dell’assegno. La sanatoria ha quindi un effetto più limitato, utile soprattutto per regolarizzare la posizione contributiva e predisporre eventuali aggiornamenti futuri.
Oltre all’assegno pensionistico, il condono può influire anche sul trattamento di fine rapporto (TFR) e sul trattamento di fine servizio (TFS) dei dipendenti pubblici. L’aggiornamento degli importi contributivi e retributivi può infatti portare a una riliquidazione più vantaggiosa o, in caso di irregolarità al contrario, a richieste di restituzione di somme percepite indebitamente. La circolare INPS evidenzia che il recupero di eventuali indebiti deve essere effettuato entro sessanta giorni dalla scoperta e che, se non restituiti, vengono attivate procedure di recupero forzoso.
La possibilità di usufruire del condono contributivo è stata prorogata fino alla fine del 2025, un’estensione che offre tempo prezioso per effettuare controlli e avviare le procedure di revisione. I pensionati e i lavoratori statali interessati possono rivolgersi direttamente alla propria amministrazione di appartenenza per richiedere un aggiornamento o fare domanda presso l’INPS per un controllo contributivo.
In alternativa, è possibile affidarsi a un patronato o a un consulente previdenziale, che forniscono assistenza gratuita e supportano nelle pratiche di verifica e ricalcolo. Il controllo della propria posizione è fondamentale in un periodo storico caratterizzato da pressioni crescenti sul sistema pensionistico e da redditi spesso insufficienti per garantire una serenità economica adeguata.
Il condono contributivo si configura quindi come un’opportunità concreta per recuperare assegni pensionistici più elevati, ottenere arretrati non percepiti e migliorare la liquidazione del TFR o del TFS, consentendo a molti pensionati pubblici di tirare un respiro di sollievo economico.