
La quattordicesima pensionistica e l’interazione con l’Assegno di Inclusione- ricominciodailibri.it
Ogni anno, nel mese di luglio, milioni di pensionati italiani ricevono la quattordicesima mensilità, un sostegno economico aggiuntivo.
La prassi consolidata ha recentemente riservato una sorpresa a questi ultimi, poiché l’INPS ha iniziato a recuperare la quattordicesima attraverso una diminuzione dell’importo dell’ADI, modificando l’effettivo valore del sussidio percepito.
La vicenda emerge dal caso di un pensionato, vedovo e invalido, con una pensione mensile di 600 euro, che vive con la figlia anch’essa invalida e beneficiaria dell’Assegno di Inclusione. Dopo aver ripresentato domanda per l’ADI a seguito della scadenza del periodo di 18 mesi di erogazione continuativa, ha notato una riduzione dell’importo mensile del sussidio: da 404 euro a 359 euro. Il motivo, come spiegato dall’INPS, è legato proprio alla quattordicesima di 546 euro percepita a luglio, che non viene riconosciuta come un importo aggiuntivo netto, ma viene assorbita nel calcolo del sussidio.
Questo caso non è isolato e rivela un meccanismo che interessa non soltanto l’ADI, ma anche altre forme di sostegno assistenziale come il Reddito di Cittadinanza. La chiave del problema risiede nella modalità di calcolo dell’integrazione al reddito familiare su cui si basano tali misure.
Come funziona l’integrazione al reddito familiare nell’ADI
L’Assegno di Inclusione non è un contributo fisso ma una misura che integra il reddito familiare fino a raggiungere una determinata soglia massima, tenendo conto del numero dei componenti e delle loro condizioni di salute. Nel 2025, ad esempio, la soglia di reddito per un singolo beneficiario è fissata a 6.500 euro annui, con variazioni in base alla composizione familiare e alla presenza di componenti con disabilità o anziani.
La regola fondamentale è che ogni euro di reddito familiare in più va sottratto dall’ADI. Pertanto, se un singolo può ricevere fino a 541 euro mensili e dispone di un reddito di 100 euro, l’importo effettivo dell’Assegno di Inclusione sarà di 441 euro.
Nel caso della quattordicesima, che rappresenta a tutti gli effetti un reddito aggiuntivo, questa viene inclusa nel reddito familiare e quindi conteggiata ai fini della determinazione dell’ADI. L’INPS procede a ripartire l’importo della quattordicesima su 12 mesi per valutare il suo impatto sul reddito annuo, determinando così una decurtazione mensile del sussidio.

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L’Assegno di Inclusione (ADI) è stato istituito dal 1° gennaio 2024 con il decreto-legge n. 48/2023 e successivamente modificato dalla legge di bilancio 2025, che ha innalzato le soglie di accesso per ampliare la platea dei beneficiari. L’ADI è rivolto ai nuclei familiari con componenti in condizioni di fragilità sociale, quali disabilità, età avanzata (almeno 60 anni), o situazione di svantaggio certificata da servizi socio-sanitari.
Per accedere al beneficio, il richiedente deve soddisfare requisiti di cittadinanza o soggiorno, residenza continuativa in Italia da almeno cinque anni (con alcuni limiti sulle assenze), e condizioni economiche ben definite, tra cui:
- un valore ISEE non superiore a 10.140 euro;
- un reddito familiare inferiore a una soglia calcolata in base alla scala di equivalenza (6.500 euro annui per un singolo, maggiorata in caso di nuclei con anziani o disabili);
- patrimonio immobiliare e mobiliare limitato, con tetti specifici;
- assenza di possesso o disponibilità di autoveicoli e imbarcazioni di particolare valore nei tre anni precedenti.
L’importo dell’ADI si compone di due quote: una di integrazione del reddito familiare e una per l’affitto dell’abitazione, laddove prevista. Il beneficio è erogato tramite una Carta di inclusione elettronica ricaricabile, che consente acquisti e pagamenti di utenze e canoni di locazione, con limiti di prelievo di contante modulati in base alla scala di equivalenza.
La misura è inizialmente erogata per periodi continuativi di 18 mesi, rinnovabili per ulteriori 12 mesi con sospensione obbligatoria di un mese tra i rinnovi.
L’inclusione della quattordicesima nel reddito familiare e il conseguente calcolo pro rata su base annua determina quindi una riduzione mensile dell’ADI, come accaduto al pensionato del nostro esempio, che ha visto il sussidio scendere da 404 a 359 euro.
Questa dinamica evidenzia come il sistema di integrazione al reddito, pur garantendo un sostegno complessivo, non sempre produce un incremento netto delle risorse disponibili per i nuclei più fragili, poiché i redditi aggiuntivi come la quattordicesima vengono compensati da minori erogazioni assistenziali.